Sono attraverso quella donna che vedo, attraverso l'immagine riflessa dello specchio ed è lei mia nonna. Si spazzola. Ha appena srotolato lo chignon dai lunghissimi capelli grigi. E' seduta di fronte ad un grande specchio, posto sopra una porta che chiude la credenza nel muro. La osservo: i capelli cadono morbidamente sul retro della sedia e mi sorprendo quando mi accorgo che sfiorano il pavimento. Li pettina lentamente per evitare che si strappino dal cuoio capelluto. Molto sottili i suoi capelli, brillano di un bel color argenteo nei riflessi dei raggi di sole che passano attraverso la vetrata vicina. La vecchiaia non lascia scampo e il pettine più di una volta ha dovuto liberarlo dai capelli rimasti incastrati. Li raccoglie in un pugno e fulmineamente li sistema dentro l'asciugamano che ha sulle sue gambe. Al termine apre l'asciugamano ed una nuvola consistente di capelli viene riposto nella pattumiera.
Agosto 2014
Sono trascorsi cinquant'anni dalla morte di Palmiro Togliatti. "Il Migliore"? un appellativo meritato perchè ebbe una rilevanza, anche a livello internazionale. Berlinguer, suo "delfino", così definito da Togliatti, in quanto riconosciuto come suo erede politico, meritò invece l'appellativo di "sardo-muto" per il suo carattere austero e poco aperto ma capace di dire con fermezza all'URSS che esisteva "la via italiana al socialismo" che non era di tipo sovietico.
Entrambi hanno meritato funerali mai visti più, si è contato un milione di persone e altrettante bandiere rosse, un vero tappeto di commozione generale. Un tappeto tale che un pittore impegnato politicamente, Guttuso, ha voluto rappresentare in un suo quadro, perchè quella scena umana ha fatto sentire il battito all'unisono di tanti cuori.
Nostalgia di forti personalità? Non proprio, ma riconosco in questo il punto debole della sinistra. Nel suo patchwork di idee, è stato forte quando una ideologia forte, di una personalità altrettanto forte, si è proposta come fattore unificante entro cui è stata riconosciuta "l'identità" della sinistra.
Agosto 2014
Una mano scura nella pioggia
porge un fazzoletto
che ancor più bianco era.
Sollevato lo sguardo
un sorriso l'attendeva
Il sorriso di colui
ben sapeva la sorgente
di quel torrente.
Dispiegato e svolazzante
presto umido divenne.
E finalmente la sua voce
nel leggero e pudico infrangersi
su quella superficie scabra e tagliente.
Mare
che il tempo raccapricciante lascia in solitudine
oltre quell'orizzonte il mio infinito
nelle sue increspature il mio carattere.
Mare
che accende gli entusiasmi della vita
fa calare l'armonia nell'anima
fa sentire pace.
In questo quadro
l'essenza di ogni umano sentire.
Luglio 2011